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04 02 2012 - Apologetica 2 di 3 - G. Morandi

Eventi anni passati > Anno 2012


V CORSO DI APOLOGETICA
Gennaio/Febbraio 2012

Mons. Giacomo Morandi
Vicario episcopale e direttore dell’Ufficio diocesano per il Servizio Biblico

IL “DIO CATTIVO” DELL’ANTICO TESTAMENTO
TRA BRANI “IMPOSSIBILI” DELLE SCRITTURE E LA NOSTRA VISIONE DELLA SUA GIUSTIZIA E BONTÀ.
UNA RISPOSTA A CREDENTI E NON CREDENTI

4 febbraio 2012, ore 15:45 – 17:45Parrocchia dello Spirito Santo in Modena

S’incontrano nella Bibbia pagine imbarazzanti, che possono creare seri problemi interpretativi: es. quelle in cui l’immagine del Dio Giusto - nel Vecchio Testamento - stride col Dio Misericordioso incarnato in Gesù Cristo.

La Bibbia è inscindibile e deve essere letta a partire dal fondo (da Apocalisse a Genesi), perché solo alla luce della rivelazione, cioè dell’Incarnazione-Morte-Risurrezione di Gesù si può comprendere la storia della salvezza di Israele, quindi dell’intera Creazione.

Così si è espresso
Mons. Giacomo Morandi sabato 4 febbraio u.s. presso la Parrocchia dello Spirito Santo di Modena, durante una conferenza organizzata dal Centro Culturale Cattolico IL FARO.

Si sa che “la Sacra Scrittura può diventare un boomerang”, perché singoli versetti estratti dal loro contesto possono risultare incomprensibili e perciò stesso adattabili a tutto. Ora, non dobbiamo dimenticare che si tratta della Parola di Dio, dono del Creatore alla sua creatura, che ama infinitamente! Questo è il presupposto necessario per accostarsi ad ogni pagina del testo ispirato, che può diventare anche misterioso e incomprensibile, perché l’uomo è un essere limitato.

Allora usiamo l’allegoria e il simbolismo per scoprire la bellezza di certi passaggi in cui il Signore sembra un vendicatore spietato, che cerca solo la distruzione del nemico (inteso spesso come il peccato), mentre altrove, sempre nell’Antico Testamento (es. nel libro di Osea), si dimostra tenero, premuroso e amorevole verso il Suo Popolo, e chiede che così si faccia pure nei confronti degli avversari.

Sappiamo che il bene non può e non deve imporsi: non esiste la “dittatura del bene”, sarebbe una contraddizione in termini! Quindi quando leggiamo i primi capitoli del Libro di Giobbe e i salmi imprecatori (in Libro dei Salmi nn.9 - 10 - 11 - 12 - 14 - 28 - 52 - 58 - 59 - 62 - 64 - 75 - 82 - 83 - 94 – 109) “purtroppo espunti  dalla liturgia dopo il Concilio Vaticano II”, occorre ascoltare le grida che fuori escono drammaticamente da questi versetti: sono quelle degli oppressi che non riuscirebbero mai ad esternare altrimenti il proprio dolore e che hanno giustappunto bisogno dell’autore biblico ispirato; sono quelle dei tanti sofferenti, che supplicano Dio di entrare nella storia e rendere loro giustizia.

Sono allora vere preghiere, atti di richiesta e di affidamento all’Altissimo! Il cristiano non si difende da solo, ma consapevole della propria debolezza e della sproporzione esistente nei confronti del nemico invincibile - come Davide di fronte a Golia - si affida completamente al Signore e
accetta dalla Sua mano qualsiasi cosa.

Ecco perché il cristiano – volente o nolente, qui o altrove, ieri oggi o domani – non può che essere un martire, destinato all’incomprensione, alla derisione, all’isolamento ecc…. Il cristiano non ama il quieto vivere né il conformismo ed è chiamato a lottare per incarnare e testimoniare la Verità, l’Amore, la Giustizia e la Misericordia, senza compromessi, adorando sempre e solo l’Unico Vero Dio.

Pertanto, onoriamo e rispettiamo questo testo millenario e il significato oscuro di certe pagine, perché senz’altro contengono un messaggio d’amore del Creatore indirizzato a tutta l’umanità, sebbene scritto in modo incomprensibile per l’uomo contemporaneo!     

                                                                                                          
       (Simonetta Delle Donne)  

Il video della conferenza verrà reinserito appena possibile

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