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Buona scuola

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RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA":
"L'ORA DI GENDER PREVISTA E' COMUNQUE OBBLIGATORIA,
O RICHIEDE IL CONSENSO DEI GENITORI?"
10/07/2015 - Risponde Giovanni Lazzaretti

Cara Maria Teresa,
GB mi ha girato una sua domanda via e-mail: "RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA": L'ORA DI GENDER PREVISTA E' COMUNQUE OBBLIGATORIA, O RICHIEDE IL CONSENSO DEI GENITORI?
Non è esattamente prevista un'ora di gender.
L'articolo 16 dice
«Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013».
I chiarimenti del MIUR passano la palla alle famiglie
Prendendo spunto dalle richieste di chiarimenti giunte da più parti sul rapporto da tenere con le famiglie in occasione della definizione dei Piani dell’offerta formativa (la carta d’identità delle scuole che con la “buona scuola” dovrà indicare le materie da potenziare per rafforzare l’autonomia degli istituti), il dicastero punta a «ribadire la corretta prassi che le scuole sono chiamate a seguire fin dall’inizio dell'anno scolastico». Sottolineando che le famiglie «hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità» previsto dall’ex ministro Beppe Fioroni nel 2007, la nota arriva poi al punto. E ribadisce che «la partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch’esse inserite nel POF, è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza». Precisando inoltre che il ddl all’esame del Parlamento non modifica in alcun punto il rapporto tra le scuole e le famiglie.
ATTENZIONE: il Patto educativo di corresponsabilità viene firmato normalmente come si firmano le clausole dei conti correnti bancari, ossia senza leggere nulla. Una firma automatica all'atto dell'iscrizione.
Il mio pensiero
Nell'articolo 16 non c'è scritto che siano extracurriculari. Lo si presume, visto che parla di interventi rivolti a studenti, docenti, genitori. Se lo sono, ci vuole il consenso come sempre (niente di nuovo, nessuna conquista). Ma se una scuola scrivesse nel POF ad esempio che "gli insegnanti di scienze e di filosofia assicureranno l'attuazione dei proncipi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado... eccetera" una famiglia potrebbe opporsi solo non iscrivendo il figlio, perchè poi firme di autorizzazione non ne chiederebbero più.
Un POF così strutturato non sarebbe in contraddizione con l'articolo 16.
Allego

Allego un'intervista a Gandolfini che mi sembra interessante, anche se l'intervistatore e Gandolfini

danno per scontato che siano materie extracurriculari. A me non sembra che sia specificato.
Ciao.

Giovanni

Per leggere l'intervista a Gandolfini di  Daniele Guarneri, pubblicata su Tempi del 26 giugno 2015, clicca qui
(http://www.tempi.it/gandolfini-buona-scuola-articolo-16-e-pericoloso-si-leggiamolo-insieme#.VaEsnGcw-Uk)

Leggo con piacere l'intervento di Giovanni Lazzaretti sul sito de "Il faro"
(http://www.centroculturaleilfaro.it/index.html)


Per comodità, ve lo riporto qui sotto.
In particolare, vorrei attirare la vostra attenzione su quanto ho colorato di rosso verso la fine.

La riforma parla di Piano triennale dell’Offerta Formativa senza fare esplicitamente la distinzione tra attività e progetti extracurricolari e quelli curricolari.
La recente circolare del Ministero dell'istruzione del 06/07/2015, avente per oggetto il P.O.F. Piano dell'Offerta Formativa, spiega:
...Va inoltre specificato che i progetti relativi a qualsiasi tematica possono essere realizzati, in orario curricolare, sia nell'ambito del curricolo obbligatorio sia nell'ambito della quota parte facoltativa, ma pur sempre previsti dal Piano dell'Offerta Formativa. La partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch'esse inserite nel P.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza....
Qui sì che, senza dirlo chiaramente, viene richiamata la diversità tra attività e progetti curricolari e quelli  extracurricolari; poi viene sottolineata la possibilità di astensione dalla frequenza di quelle attività extracurricolari non gradite. Attenzione!!! solo di quelle extracurricolari.
Va da se che tutto ciò che è svolto in ambito curricolare deve essere accettato così come è proposto dagli insegnanti delle varie discipline (se sono attività previste dal P.O.F. che è stato approvato dall'istituto).
Quindi, essendo la scuola un bell'esempio di democrazia procedurale e vincendo sempre la maggioranza a prescindere dai contenuti e dai valori, ha ragione chi sostiene che ai nostri figli può essere "istillato"(dicevano così i libretti UNAR) qualsiasi cosa, gender compreso.
Nel burocratese scolastico si nasconde non una fessura ma una autostrada che permette, a chiunque sia un po' organizzato e voglia sfruttarla, di veicolare omologazione a piacimento su ogni argomento.    
Parte di questi spazi potrebbero, invece, essere occupati dai genitori che con quella omologazione non vorrebbero avere a che fare... se non nelle discussioni preventive durante le riunioni degli organi collegiali della scuola (prima dell'approvazione del P.O.F.).

Grazie, Giovanni... all'inizio ho scritto "con piacere" perchè vedo che non sono l'unico (come temevo) a pensarla così.
Ciao a tutti
Francesco

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RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA": "L'ORA DI GENDER PREVISTA E' COMUNQUE OBBLIGATORIA, O RICHIEDE IL CONSENSO DEI GENITORI?"
10/07/2015 - Risponde Giovanni Lazzaretti

Cara Maria Teresa,
GB mi ha girato una sua domanda via e-mail: "RIFORMA DELLA "BUONA SCUOLA": L'ORA DI GENDER PREVISTA E' COMUNQUE OBBLIGATORIA, O RICHIEDE IL CONSENSO DEI GENITORI?
Non è esattamente prevista un'ora di gender.
L'articolo 16 dice
«Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013».
I chiarimenti del MIUR passano la palla alle famiglie
Prendendo spunto dalle richieste di chiarimenti giunte da più parti sul rapporto da tenere con le famiglie in occasione della definizione dei Piani dell’offerta formativa (la carta d’identità delle scuole che con la “buona scuola” dovrà indicare le materie da potenziare per rafforzare l’autonomia degli istituti), il dicastero punta a «ribadire la corretta prassi che le scuole sono chiamate a seguire fin dall’inizio dell'anno scolastico». Sottolineando che le famiglie «hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'Offerta Formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità» previsto dall’ex ministro Beppe Fioroni nel 2007, la nota arriva poi al punto. E ribadisce che «la partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch’esse inserite nel POF, è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza». Precisando inoltre che il ddl all’esame del Parlamento non modifica in alcun punto il rapporto tra le scuole e le famiglie.
ATTENZIONE: il Patto educativo di corresponsabilità viene firmato normalmente come si firmano le clausole dei conti correnti bancari, ossia senza leggere nulla. Una firma automatica all'atto dell'iscrizione.
Il mio pensiero
Nell'articolo 16 non c'è scritto che siano extracurriculari. Lo si presume, visto che parla di interventi rivolti a studenti, docenti, genitori. Se lo sono, ci vuole il consenso come sempre (niente di nuovo, nessuna conquista). Ma se una scuola scrivesse nel POF ad esempio che "gli insegnanti di scienze e di filosofia assicureranno l'attuazione dei proncipi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado... eccetera" una famiglia potrebbe opporsi solo non iscrivendo il figlio, perchè poi firme di autorizzazione non ne chiederebbero più. Un POF così strutturato non sarebbe in contraddizione con l'articolo 16.
Allego
Allego un'intervista a Gandolfini che mi sembra interessante, anche se l'intervistatore e Gandolfini danno per scontato che siano materie extracurriculari. A me non sembra che sia specificato.
Ciao.
Giovanni

Care amiche e cari amici,

vi segnalo un articolo di Alfredo Mantovano pubblicato oggi (18/07/2015) su Tempi on-line al seguente link: http://www.tempi.it/gender-a-scuola-e-ddl-cirinna-la-svolta-lgbt-si-nasconde-nei-dettagli#.Vap6LoxpnGE  (clicca sopra) dove, nella seconda parte, ribadisce e puntualizza le modalità con le quali sarà possibile (come è stato finora nelle nostre scuole) continuare a proporre tranquillamente attività gender-friendly.
Alla luce anche di quanto affermato da Giovanni il 10/07/2015 e Matteo il 14/07/2015, penso che si potrebbe aggiungere alle "10 regole per difendere i nostri figli" (che trovate al seguente link): http://www.interris.it/2015/07/15/66381/posizione-in-primo-piano/schiaffog/gender-10-regole -per-difendere-i-nostri-figli.html   (clicca sopra).
Una ulteriore regola:
quella che i genitori esigano un controllo, da parte dei responsabili degli Istituti e dei Circoli didattici, delle competenze possedute dagli "esperti" chiamati ad intervenire a scuola anche in attività curricolari. Ho però il presentimento che non sarà sufficiente; comunque è una gigantesca partita a scacchi e, come conclude Mantovano, "Occhi aperti, sarà lunga e difficile".
Ciao a tutti.
Francesco

Famiglia e scuola, c'è già il primo tradimento
di Riccardo Cascioli - 26-06-2015

Non è passata neanche una settimana dalla grandiosa manifestazione del 20 giugno e il primo tradimento è già stato consumato. Ieri sera il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto della “Buona scuola” in cui era stato inserito un emendamento che apre all’introduzione dell’ideologia di genere nell’insegnamento curricolare di ogni ordine e grado. E a votare a favore sono stati anche gran parte di quei senatori che sabato scorso erano in Piazza San Giovanni e che, facendo parte della maggioranza di governo, dopo un lungo tira e molla hanno votato sì. Unica eccezione Carlo Giovanardi, che è uscito dall’aula. Ora il decreto arriva alla Camera il 7 luglio per l’approvazione definitiva.
A giustificare l’atteggiamento dei senatori di Area Popolare (NCD + UDC) sono delle presunte garanzie offerte dal governo per l’esclusione dei programmi sull’identità di genere.

Per leggere l'intero articolo, clicca qui
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-famiglia-e-scuola-ce-gia-il-primo-tradimento-13076.htm

Clicca sul volantino per leggere e/o stamparlo

Referendum contro la Buona Scuola?
Tempo sprecato


NBQ del 14/08/2015 - di Riccardo Cascioli


In questi giorni molti ci hanno chiesto informazioni sul referendum abrogativo della Legge sulla Buona Scuola, per il quale è in corso una raccolta firme, a cui si stano unendo anche parrocchie e gruppi di cattolici, convinti così di fermare la diffusione del gender nella scuola.
L’obiettivo è raggiungere 500mila firme entro il 30 settembre prossimo nella speranza di arrivare al voto – se la Cassazione lo riterrà ammissibile – nel maggio 2016.
Diciamo subito che noi non sosteniamo questo referendum, e cerchiamo di spiegarne i motivi...


Per leggere l'intero articolo, clicca qui

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-referendum-contro-la-buona-scuola-tempo-sprecato-13531.htm

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