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Adozioni per i gay: tutte le trappole della Cirinnà
di Massimo Introvigne, 08-
I sondaggi dimostrano che la grande maggioranza degli italiani -
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Chi non vuole le adozioni gay
deve opporsi alle unioni civili
02/06/2015, Luigi Amicone
Un’iniziativa parlamentare per fermare l’approvazione del simil-
Sull’onda emotiva del referendum irlandese che ha elevato a diritto costituzionale il “matrimonio” tra persone delle stesso sesso, il ministro Boschi aveva promesso che subito dopo le elezioni regionali il governo avrebbe varato il decreto Cirinnà. Oggi, dopo la tempesta imperfetta delle regionali vinte dal centro-
Intanto, sul fronte trasversale dei sostenitori del primario diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, si registra la mobilitazione di un vasto fronte di oppositori al ddl Cirinnà. Domani, mercoledì 3 giugno, un gruppo di parlamentari annuncerà di aver fatto proprio e lancerà in Parlamento l’appello di cinquanta intellettuali che chiedono rispetto e accoglienza nei confronti delle persone omosessuali. Ma nessuna legge che istituisca un «simil-
E domenica 20 giugno si svolgerà a Roma, con conclusione e “festa” a Piazza San Giovanni, una manifestazione per sostenere e difendere il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà.
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Ddl Cirinnà:
discussione in Senato rinviata a ottobre
Renzi: “Priorità alle riforme costituzionali”. Savarese (Manif Pour Tous Italia): “Una vittoria del popolo del Family Day”
Roma, 18 Luglio 2015 (ZENIT.org)
Dopo settimane di tira e molla, la maggioranza ha deciso: la discussione in Senato del ddl Cirinnà è rimandata a ottobre. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi all’assemblea nazionale del Partito Democratico, riunita nella sala conferenze Expo a Milano.
“La questione delle unioni civili deve essere risolta una volta per tutte. C’è un problema di tempistica e un problema di merito. Sul merito i punti sono chiari, adesso è arrivato il momento di andare e di chiudere”, ha dichiarato il premier.
Sulla tempistica parlamentare, Renzi ha parlato di un “orizzonte molto preciso e puntuale” che prevede di portare in Senato la riforma della Pubblica Amministrazione entro il 7 agosto.
Data “l’assoluta necessità di affrontare e chiudere nel mese di settembre la questione delle riforme costituzionali”, seguita dall’approdo in Senato della legge di stabilità il 15 ottobre, il passo successivo riguarderà proprio le unioni civili, che il presidente del Consiglio conta di far approvare “entro l’anno”.
La notizia del rinvio della discussione del Ddl Cirinnà è stato accolto con favore dalle associazioni familiari. Il portavoce della Manif Pour Tous Italia, Filippo Savarese ha parlato di “una chiara, prima vittoria del popolo che il 20 giugno ha animato a Roma l’oceanico Family Day in piazza San Giovanni”.
Secondo Savarese, “l’approvazione slitta da un trimestre all’altro per un semplice motivo, ormai palese a tutti: il ddl Cirinnà rottama il matrimonio e apre all’utero in affitto”.
La mobilitazione per la famiglia e il diritto dei bambini a un papà e una mamma riprenderà a settembre “più viva che mai, con l’obiettivo di evitare all’Italia il destino dei Paesi che hanno distrutto la famiglia naturale e oggi discutono di eugenetica e poligamia”, aggiunge il portavoce della Manif Pour Tous Italia.
“Il rispetto dei diritti individuali di convivenza non c’entra niente con l’istituzione di matrimoni-
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