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Consiglio Comunale di Modena

Indice analitico > C - F

Consiglio Comunale Modena – Seduta di giovedì 24 luglio 2014.
Interrogazioni dei consiglieri Adriana Querzé e Luigia Santoro sulle “Sentinelle in Piedi”

Il Sindaco Giancarlo Muzzarelli risponde

"Modena è una città libera in cui ognuno può vivere realizzandosi come vuole, anche nel campo degli affetti.
Io non alimento e non alimenterò divisioni. Il mio obiettivo è riallacciare i fili e ritrovare l’unità. Quest’amministrazione condanna l’omofobia, come ha sempre fatto.
Non si può essere europeisti a corrente alternata e l’Italia è sistematicamente in ritardo rispetto all’Europa. In ritardo sulle unioni civili. C’è un DDL sulle unioni civili. E’ necessario quindi che dai territori più avanzati a livello sociale in Italia, come il nostro, ci siano delle prese di posizione.
In questo senso il DDL Scalfarotto fa un passo in avanti nella lotta all’omofobia. Non mi pare che blocchi delle opinioni, se correttamente espresse. In esso è stato approvato un emendamento che esprime la libertà di espressione.
Lo schema da seguire è dunque consentire libertà di pensiero e di opinione a tutti...
Per leggere gli appunti di Matteo Dal Zotto clicca sul titolo.

Modena, 7 luglio 2014
Al sindaco del Comune di Modena,
Al Presidente del Consiglio comunale di Modena

OGGETTO: veglia silenziosa apartitica e aconfessionale delle Sentinelle in piedi
INTERROGAZIONE URGENTE
Premesso

  • che il disegno di legge Scalfarotto, già approvato alla Camera, vuole introdurre il reato di “omofobia”, presentato come necessario per fermare atti di discriminazione e violenza nei confronti di persone omosessuali, quando il nostro ordinamento giuridico punisce già qualunque atto di violenza e la Costituzione tutela già tutte le persone in quanto tali;

  • che con l’approvazione di questo disegno di legge potrebbe essere accusato di omofobia chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è fondata sull’unione di un uomo e di una donna o chiunque si esprima pubblicamente come contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso e alle adozioni a tali coppie;

  • che le “Sentinelle in piedi” non sono un movimento, ma una rete apartitica e aconfessionale che coinvolge persone di qualunque fede, orientamento sessuale e appartenenza politica perché la libertà di espressione riguarda tutti;

  • che le sentinelle vegliano nelle piazze per un’ora, di fronte ai luoghi di potere, in piedi, in silenzio, leggendo un libro, rivolte nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore;

  • che negli ultimi mesi sono migliaia i cittadini che hanno vegliato nelle piazze italiane, in più occasioni derisi, insultati e provocati da aderenti ai movimenti LGBT.

Considerato

  • che per il 21 giugno alle 18, in piazza Grande a Modena, si è svolta la terza veglia delle Sentinelle, già autorizzata dal Comune in aprile;

  • che lo svolgimento è stato pesantemente disturbato da una contro manifestazione LGBT non autorizzata.

Valutato

  • che Jean Pier Delaume Myard, omosessuale contro la legge sul matrimonio per tutti, portavoce della “Manif pour tous” francese, afferma che la maggioranza degli omosessuali non ha nulla a che vedere con questa lobby gay aggressiva perché non è l’orientamento sessuale che guida la nostra vita, ma il nostro stato di cittadini integralmente;

  • che Gabriele, un omosessuale italiano, ha deciso vegliare con le Sentinelle in piedi, contro il disegno di legge anti-omofobia perché non vuole vivere in un Paese in cui chi dissente non può esprimersi, ritenendo che una minoranza LGBT, molto rumorosa, non rappresenti la maggioranza silenziosa che vive il proprio orientamento omosessuale senza ostentazione;

  • che   - se oggi si viene accusati di omofobia soltanto stando in silenzio nelle piazze -   è facile prevedere quanto accadrà domani se questo disegno diventerà legge e non è che la conferma di ciò che le sentinelle vanno denunciando.

Interroga
Il Sindaco di Modena per sapere:
1) se non ritenga opportuno non mettere nemmeno in discussione l’autorizzazione alle veglie pacifiche delle Sentinelle in piedi;
2) se non intenda prendere provvedimenti nei confronti di coloro che contestano e offendono, non autorizzati, mettendo in pericolo i principi democratici della nostra Costituzione.
Luigia Santoro
Capogruppo NCD

Modena, 30/06/2014
INTERROGAZIONE AL SINDACO DI MODENA
OGGETTO: RADUNI DELLE “SENTINELLE IN PIEDI” A MODENA
Premesso

  • che la Camera ha approvato il disegno di legge Scalfarotto che estende le misure previste dalla legge Mancino per i reati di razzismo e xenofobia, ai reati di omofobia e transfobia;

  • che in fase di dibattimento il testo della legge è stato emendato da Scelta Civica che ha ottenuto, col voto favorevole del PD, che le opinioni contro le persone omosessuali o transessuali “espresse all’interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa” non vengano perseguite. Insomma, Militia Christi e Forza Nuova, ad esempio, potranno insultare, vessare e discriminare omosessuali e transessuali senza nulla temere;

  • che tale emendamento ha fortemente depotenziato la proposta di legge Scalfarotto che comunque resta, ad oggi, l’unico segnale significativo contro il reato di omofobia che, secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali dell’Unione Europea, danneggia ogni anno la salute e la carriera di milioni di persone e, in Italia, è collegato al 30% dei suicidi tra gli adolescenti;

Considerato

  • che Modena sembra essere diventata la città dei presidi omofobi, con i tre appuntamenti che, nel giro di pochi mesi, hanno richiamato gruppi di persone che si autodefiniscono “Sentinelle in Piedi” e che manifestano a favore della famiglia cosiddetta “naturale” e contro la proposta di legge Scalfarotto;

  • che le “Sentinelle in Piedi” sostengono che “esistono già sufficienti e adeguate tutele giuridiche contro gli atti di violenza e discriminazione nei confronti di persone con tendenze omosessuali”;

  • che le “Sentinelle in Piedi” reputano la proposta di legge Scalfarotto un testo “liberticida e anticostituzionale” perché non specificherebbe cosa si intende per reato di omofobia e quindi renderebe perseguibile “chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è composta da un uomo e una donna o chiunque si esprima pubblicamente contro il matrimonio fra persone dello stesso stesso sesso”;

  • che le “Sentinelle in Piedi” affermano di condurre la loro battaglia contro le rivendicazioni dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali “vegliando sulla libertà di espressione e di opinione”;

Ritenuto

  • che le “Sentinelle in Piedi”, come movimento fortemente ideologizzato, fomentano la paura ed ostacolano il percorso di conquista dei diritti delle persone LGBT che, nel nostro Paese, è ancora tutto da costruire sia sul piano culturale che su quello normativo;

Si interroga il Sindaco per sapere

  • se intenda stigmatizzare questi comportamenti come ha fatto, ad esempio, il Comune di Ferrara che ha reso manifesto il proprio impegno contro tutte le discriminazioni e la propria condanna di ogni forma di violenza omofoba esponendo alle finestre della Residenza municipale il messaggio “La città di Ferrara condanna l’omofobia e la transfobia”;

  • se ritenga opportuno aderire alla rete RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazione, sottoscrivendone la “Carta di intenti” e attuando le azioni previste da quest’ultima mediante l’istituzione di uno sportello LGBT entro i prossimi 6 mesi per individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender.

La Capogruppo della
Lista Per Me Modena
Adriana Querzè

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