Vai ai contenuti

Avvertimenti della Madonna

Indice analitico > A - B

Gli avvertimenti della Madonna

https://www.lanuovabq.it/it/se-non-smetteranno-di-offendere-dio-gli-avvertimenti-della-madonna

«...Se non smetteranno di offendere Dio...»: gli avvertimenti della Madonna
NBQ 16-08-2015
Un modo per leggere secondo criteri cristiani l’epoca ancora in corso, è quello di
analizzare le apparizioni mariane succedutesi nel XX Secolo, scartando quei fenomeni
che non solo sono dissimili dagli altri ma sono addirittura confutabili. In tal modo
possiamo individuare una classe omogenea di eventi che sono rispondenti sia ai principi
del Magistero che alla tradizione. Dalla congruità e coerenza poi dei “messaggi” dati
dalla Madre di Dio e dalla loro conseguenzialità si può cercare di determinare quale ne
fosse il fine.
Va premesso che l’antecedente dei fenomeni soprannaturali che si sono verificati
nel secolo appena trascorso ha come data il 13 ottobre 1884, quando Papa Leone XIII,
ebbe una visione terrificante sul futuro della Chiesa e sul ruolo che vi avrebbero avuto i
demoni (vedi sotto). Il Pontefice compose immediatamente una preghiera di affidamento
a San Michele Arcangelo, supplica che fino al Concilio Vaticano II veniva recitata al
termine di ogni celebrazione eucaristica.
Necessaria o superflua che fosse, è certo che dal 1968 ad oggi non si predica più la
vittoria di Cristo sul Principe del mondo e sui suoi compari, né vengono più menzionati i
loro traffici per condurci all’Inferno, perché i Novissimi non sono più di moda. Infatti a
tutti i livelli si insegna che il male è un’entità astratta a cui fa da contrappeso
un’indefinita misericordia di Dio, gratuita e garantita a tutti indistintamente. E così nel
corso degli ultimi decenni Satana si è mascherato al punto da non essere riconosciuto
più nemmeno da coloro che dovrebbero salvaguardarne il popolo.
Iniziato il Novecento nel mezzo della Belle Époque da una parte e le rivendicazioni
delle classi operaie dall’altra, tra contraddizioni sociali ed economiche, di lì a poco
scoppiò la Prima Guerra Mondiale, l’inutile strage che Benedetto XV tentò invano di
scongiurare. A cercare di evitarne una successiva pensò la Santa Vergine, che
apparendo ai bambini di Fatima, il 13 luglio 1917 avvertì: «La guerra sta per finire, ma se
non smetteranno di offendere Dio ne scoppierà una peggiore».
Questo primo avvertimento non faceva parte del terzo segreto e sicuramente il
vescovo di Leiria ne fu messo a conoscenza da una dichiarazione di Suor Lucia scritta
prima del ’41. Stupisce perciò che non venne divulgato e non venne posta in atto una
grande liturgia penitenziale di conversione e riparazione. Fatto sta che scoppiò anche la
Seconda Guerra mondiale e nel maggio del ‘44 fu ancora la Madonna a dare l’annuncio
che il conflitto stava per finire. Apparve infatti ad una bambina di sette anni, Adelaide
Roncalli, in un paese di nemmeno mille abitanti, Ghiaie di Bonate. Si presentò insieme
alla Santa Famiglia e chiese preghiere e penitenze non solo per accelerare la fine della
guerra ma soprattutto per ottenere ai genitori la guarigione dei figli: «Tante mamme
hanno i bambini disgraziati per i loro peccati gravi, non facciano più peccati e i bimbi
guariranno». Ritornò più volte sull’importanza della preghiera in famiglia e questo può
intendersi come il secondo profetico avvertimento dato dalla Vergine al XX secolo.
A guerra conclusa, nel 1947 apparve a Roma, in località Tre Fontane, ad un padre di
famiglia, Bruno Cornacchiola, ed ai suoi tre bambini. Questa volta lo scopo era di
ristabilire la verità sulle sue prerogative di Madre del Redentore. Poiché quell’uomo
predicava nella setta degli Avventisti contro il dogma dell’Immacolata Concezione, lei gli
anticipò anche quello dell’Assunzione e gli dette un messaggio personale per Papa Pio
XII. Va ricordato che quel santo Pontefice l’anno precedente, con l’enciclica Deiparae
Virginis Mariae, aveva chiesto ai vescovi di comunicargli con sollecitudine se si potesse
proporre come dogma di fede l’assunzione corporea della beatissima Vergine,
invocando nella stessa lettera un segno dall’Alto che fornisse una risposta definitiva.
Ricevuto dal Cornacchiola il segno atteso e ottenuto il parere favorevole dell’episcopato,
il 1° novembre 1950  Pio XII, con la Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus,
proclamò il dogma. Non solo, quattro anni dopo, con l’enciclica Ad Caeli Reginam,
affermò la dignità regale di Maria Vergine invitando il popolo di Dio a venerarla e ad
invocarla come regina potentissima.
Intanto negli anni del dopoguerra, fino ad oggi, in risposta all’ammonimento di
Fatima «… se non smetteranno di offendere Dio…» l’umanità, ben lungi dall’aver
imparato la lezione, ha messo in atto comportamenti tali da rendere attuali le profezie
di Geremia, soprattutto per quanto riguarda l’immane genocidio dei bambini uccisi nel
grembo materno.
Per arginare tali derive nel 1981 la Vergine apparve contemporaneamente in uno
sperduto villaggio della Bosnia Erzegovina e in Ruanda.
Le apparizioni di Kibeho iniziarono alcuni mesi dopo quelle di Medjugorje,
cui Madre Mariana fu una delle fondatrici. Tali messaggi, con le annesse profezie, per
espressa volontà della Madonna avrebbero dovuto essere segretamente custoditi e resi
noti solo alla fine del XX Secolo, come in effetti sta accadendo.
A Fatima la Vergine, nell’apparizione del 13 luglio 1917, chiese la riparazione delle
offese arrecate al suo Cuore Immacolato, garantendo che alla fine quel Cuore avrebbe
trionfato, ma l’ammonimento «… se non smetteranno di offendere Dio…» mantiene la
sua attualità e attende ancora la nostra risposta.
La Madonna del Buon Successo predisse a Madre Mariana che il male sarebbe
dilagato fino al suo culmine, aggiungendo: «Allora sarà arrivata la mia ora, nella quale, in
modo sorprendente, detronizzerò l’orgoglioso e maledetto Satana schiacciandolo sotto
il mio piede e incatenandolo nell’abisso infernale, liberando così la Chiesa e la patria
dalla sua crudele tirannia».
Siamo ancora in tempo per convertirci e riparare i peccati del mondo, perché, come
disse profeticamente una veggente di Kibeho, dopo sarà troppo tardi. Ma nessuno potrà
dire di non essere stato avvertito.

L’AGGHIACCIANTE VISIONE PROFETICA DI PAPA LEONE XIII
antoniosocci.com/lagghiacciante-visione-profetica-di-papa-leone-xiii
13/03/2015
C’è un altro «dettaglio» temporale importantissimo che la mistica tedesca (la Beata Anna Caterina Emmerich) ci fornisce: «Se non sbaglio
sentii che Lucifero sarà liberato e gli verranno tolte le catene, cinquanta o sessant’anni prima degli anni 2000 dopo Cristo, per un certo
tempo».
Questa è una rivelazione importantissima perché la si ritrova, negli stessi termini, nella terribile visione che ebbe papa Leone XIII a fine
ottocento (…).
Leone XIII, fu Papa dal 1878 al 1903 (…). Ebbene il fatto misterioso di cui parliamo gli accadde il 13 ottobre 1884.
Quel giorno, assistendo a una seconda messa di ringraziamento «a un tratto lo si vide drizzare energicamente il capo, poi fissare qualche
cosa al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore e di meraviglia, cambiando co￾lore e lineamenti».
Dicono i testimoni che «finalmente, come rivenendo in sé, dando un leggero, ma energico tocco di mano, si alza. Lo si vede avviarsi verso il
suo studio privato. I familiari lo seguono con premura e ansiosi. Gli dicono sommessamente: “Santo Padre, non si sente bene? Ha bisogno di
qualco- sa?”. Risponde: “Niente, niente”. Dopo una mezz’ora fa chiamare il Segretario della congregazione dei riti e, porgendogli un foglio, gli
ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli ordinari del mondo».
Si trattava della famosa preghiera a san Michele Arcangelo, protettore della chiesa, che da allora fu fatta recitare alla fine della Santa Messa
in tutte le chiese del mondo: era una lunga invocazione al capo delle milizie celesti perché incatenasse Satana all’inferno impedendogli di
dilagare nel mondo contro la chiesa e le anime (questa preghiera fu inopinatamente cancellata dopo il concilio).
(…) Ma per quale motivo Leone XIII scrisse quella preghiera? E cosa gli era successo durante la messa? Cosa aveva visto e sentito?
Il Papa disse che si trattava del futuro della Chiesa. In effetti Leone XIII ebbe la visione dei demoni che si addensavano sul Vaticano e sulla
basilica di San Pietro che – assalita dalle forze infernali – tremava paurosamente.
Il Papa udì un misterioso e agghiacciante dialogo nel quale Satana sfidava il Signore affermando che se avesse avuto mano libera avrebbe
distrutto la sua Chiesa in cento anni.
Si può cogliere in questa «sfida» apocalittica il disprezzo di sempre che Lucifero ha verso gli uomini che accusa davanti al creatore di essere al
servizio suo, di Satana, e non figli di Dio.
Mentre, nel consentire questa sfida, da parte del Signore c’è il suo amore appassionato ed eterno che vuole le sue creature liberamente
capaci – con la sua grazia – di opporsi al Maligno, vincerlo e ottenere così l’immenso dono della salvezza e della divinizzazione. (…)
Dunque Leone XIII non solo scrisse quella preghiera a san Michele Arcangelo facendola recitare, da quel momento in poi, alla fine della
messa in tutte le chiese, ma – come sottolineò il cardinale Nasalli Rocca – il Papa «scrisse di sua mano uno speciale esorcismo contenuto nel
rituale romano. Questi esorcismi egli raccomandava ai vescovi e ai sa- cerdoti di recitarli spesso nelle loro diocesi e parrocchie. Egli lo recitava
spessissimo lungo il giorno».
Dunque nella redazione originale di questo misterioso esorcismo ‘in satanam et angelos apostaticos’ (contro Satana e gli angeli apostati),
scritto da Leone XIII e inserito obbligatoriamente nel rituale romanum, si leggeva questa enigmatica formula: «Ecco la chiesa, Sposa
dell’Agnello Immacolato, saturata di amarezza e abbeverata di veleno da nemici molto astuti; essi hanno posato le loro empie mani su
tutto ciò che c’è di più sacro. Laddove fu istituita la sede del beato Pietro e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro
abominazione nell’empietà; in modo che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso».
E’ una formula che sconcerta e per questo, alcuni decenni dopo, sotto il Pontificato di Pio XI, quell’esorcismo venne accorciato e questa fu
una delle frasi cancellate. Per prudenza.
Perché poteva essere «male interpretata» come si disse anche di quella parte del Segreto di Fatima che non è mai stata rivelata.
Da Antonio Socci,
“Non è Francesco” (Mondadori)

Torna ai contenuti