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Campagna Uno di noi 2013 11 14

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14/11/2013
CAMPAGNA ''UNO DI NOI''
Europa, a un passo da 2.000.000 (duemilioni) di firme!

Il Comitato italiano ha consegnato al Viminale 70 scatoloni contenenti 553.591 sottoscrizioni su carta. A queste vanno aggiunte quelle online, pari a 97.433. Per un totale italiano di 631.024. Un grande risultato per le associazioni e i movimenti, per le parrocchie e i singoli credenti che hanno dato il proprio sostegno alla "Iniziativa dei cittadini europei" in difesa della vita umana sin dal concepimento.
Luigi Crimella

“Uno di Noi” ce l’ha fatta. La campagna europea di sensibilizzazione e raccolta firme, che ha coinvolto tutti i 28 Paesi dell’Unione, è andata a buon fine e ha permesso di totalizzare la cifra molto significativa di un milione 891mila 406 adesioni. Scaduto il termine per poter firmare al 31 ottobre, ciascuna nazione si è organizzata per procedere alla validazione delle firme da parte dei propri organi statali. Nel Comitato italiano c’è stata un’impegnativa azione di controllo delle firme pervenute: in totale 631.024, delle quali 533.591 su “carta” e 97.433 online. Una volta fatte tutte le verifiche, e purtroppo dovendo scartare alcune decine di migliaia di firme irregolari, oppure non supportate dagli unici due documenti ammessi (carta d’identità o passaporto), il Comitato italiano ha organizzato un incontro ufficiale presso il palazzo del Viminale, sede del ministero dell’Interno, la mattina di lunedì 11 novembre. Alla presenza dei funzionari ministeriali incaricati della ricezione e dei giornalisti, il presidente del Comitato, Carlo Casini, parlamentare europeo, con altri componenti (tra loro Tonino Inchingoli e Michele Trotta) hanno compiuto il gesto simbolico di far giungere e consegnare manualmente ben 70 scatoloni di “firme”, contenenti appunto gli oltre 533mila nominativi di quanti hanno aderito. Le 97mila firme online, invece, all’insegna della ormai conosciuta “immaterialità” dei messaggi informatici, sono state archiviate in un dvd, anch’esso consegnato ai funzionari del ministero, che provvederanno a convalidare sia le firme cartacee sia quelle informatiche.

Un risultato senza precedenti. Si può comprendere la legittima soddisfazione espressa durante l’incontro al ministero. Oggi è possibile dire, come fa giustamente il Comitato italiano per “Uno di Noi” che “i popoli europei si sono espressi e con un risultato senza precedenti, chiedono alle Istituzioni comunitarie di uscire dall’equivoco e di affermare senza reticenze che ogni uomo è titolare di diritti, senza distinzioni o limiti. E, in particolare, lo è il più debole: il concepito non ancora nato”. L’ Iniziativa dei cittadini europei - questa la dizione ufficiale di questa inedita forma di partecipazione democratica alla gestione di questioni d’interesse collettivo - chiedeva quanto segue: “Dignità e diritti umani fin dal concepimento”. L’oggetto veniva illustrato come la “esplicita protezione giuridica della dignità e del diritto alla vita di ogni essere umano fin dal concepimento nei settori di competenza dell’Unione eropea, nei quali tale protezione risulta di particolare rilievo”. Carlo Casini ha spiegato, a questo riguardo, che “in particolare, la campagna chiede che nel bilancio europeo non si postino voci di spesa per iniziative che danneggino o distruggano l’embrione umano. Chiede che non vengano dati fondi per aiuti allo sviluppo stanziati per iniziative che ugualmente contribuiscano a tale distruzione e che anche la ricerca scientifica non venga finanziata qualora preveda l’uso dell’embrione con procedure che ne comportino la sua distruzione”. “Una volta consolidati i risultati - ha aggiunto Casini - le strutture dell’Unione, a partire dal Parlamento, dovranno prendere atto della volontà dei cittadini espressa attraverso questa ‘iniziativa europea’, discutendo le questioni poste”.

Sensibilità “ecumenica” per la vita. Circa le 631.024 firme italiane Casini ha parlato di “straordinario risultato di cui dobbiamo sicuramente andare fieri, perché mostra come nel nostro Paese sia forte la sensibilità per tutto ciò che riguarda la vita, l’uomo, la sua dignità, dal concepimento alla morte naturale”. Quanto ai risultati complessivi, sommando le firme Paese per Paese, si ottiene che un terzo dei consensi è arrivato con la raccolta online (662.328) e due terzi per via cartacea (1.229.078), mostrando che in Europa lo strumento del computer e dell’accesso a internet rappresenta ormai un traguardo acquisito da un gran numero di persone, anche su temi così importanti e complessi come quelli di natura etica rappresentati da “Uno di Noi”. Nella classifica generale (ancora provvisoria perché è prevedibile che ci siano aggiustamenti dopo i controlli da parte di ciascuno Stato), a ruota dell’Italia seguono come numero di firme raccolte: Polonia (con 248.965 firme), Germania (171.978), Spagna (167.176), Romania (135.563), Francia (106.996). Per quanto riguarda la percentuale di superamento dei propri “minimi”, fissati dal regolamento comunitario, sono andati forte Paesi quali Austria, Cipro, Grecia, Croazia, Ungheria, Lettonia, Malta, Portogallo, Slovacchia. Invece poche risposte sono venute da Regno Unito, Svezia, Finlandia, Danimarca, Repubblica Ceca, Belgio e Bulgaria. Commentando questi dati, Casini ha parlato di una sorta di “ecumenismo della vita”, dimostrato dai notevoli risultati di Paesi quali Grecia, Cipro, Romania, Olanda e altri che - ha detto - “non sono cattolici e che hanno mostrato una speciale sensibilità verso la difesa dell’embrione, prova che la battaglia per la vita umana non è una ‘questione cattolica’ ma riguarda tutti gli uomini di buona volontà”.


Fonte: http://nostrotempo.chmst05.newsmemory.com/ee/lite/nostrotempo/extra_unodinoi.html

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